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quando le votano, non si può passar per le strade per rispetto
della lordura che si diffonde, oltre il puzzo che appesta.
a
S. 68 , v. 1.
Chi desidera di saper meglio l istoria di Telessilla, legga il Leo-
nico, De varia historia.
S. 74a, v. 7.
Séguita l opinione di coloro che dissero che i pianeti erano co-
me lampade attaccate al cielo.
Letteratura italiana Einaudi 328
Alessandro Tassoni - La secchia rapita
CANTO OTTAVO
S. 1a, v. 3.
Chiama il poeta le lucciole stelle della terra, e le stelle lucciole
del cielo, perché fanno l istesso effetto di volar per l aria e di
non risplendere se non di notte.
S. 8a, v. 7.
Chiama ciurmatori i filosofi greci, che persuasero al popolo
che ogni pianeta avesse un cielo da sé, e che gl inferiori fossero
rapiti dall ottava sfera da oriente in occidente. Perciò che il
poeta fu sceptico, e tenne che le cose de cieli, quanto a noi,
consistessero tutte in opinione e probabilità. E ne portò egli
ancora una nuova nel terzo libro de suoi Pensieri.
S. 11a, v. 7.
Ezzelino da Romano era allora signor di Padova, e dipendente
da Federico imperatore. Veggansi l istorie di quei tempi.
S. 15a, v. 7.
È descrizione dell aurora fatta a concorrenza di quella di Dan-
te nel IX del Purgatorio:
La concubina di Titone antico
Già s imbiancava al balzo d oriente
Fuor de le braccia del suo dolce amico.
Veggasi l una e l altra.
S. 19a, v. 7.
Parla di Pietro d Abano, tenuto per mago; il quale, se allora
fosse stato quivi, avrebbe armata qualche compagnia di demo-
ni in favore de Modanesi.
S. 22a, v. 1.
Dicono che veramente costui fosse uno de favoriti d Ezzelino,
e alzato da lui a primi gradi d onore, d uomo basso ch egli era.
S. 25a, v. 2.
La donna di Cipada è Mantova, illustrata dai versi di Vergilio,
come Cipada da quei di Merlino poeta sepolto nella terra di
Letteratura italiana Einaudi 329
Alessandro Tassoni - La secchia rapita
Campese con famosa sepoltura fabbricatagli dal padre don
Angelo Grillo, poeta famoso anch egli, e principalissimo sog-
getto della religione benedettina.
S. 26a, v. 6.
Le galline di Polverara e la razza loro e famosa per tutta Italia.
S. 28a. v. 7.
In quelle parti, quando si vuol significare qualche aiuto fuora
di tempo e tardo, si dice il soccorso di Paluello, come in Tosca-
na il soccorso di Pisa.
S. 30a, v. 3.
È opinione che Tito Livio istorico fosse da Teolo.
S. 32a, v. 3.
Quivi dicono che Antenore fondasse la sua prima città chiama-
ta Urbs euganea, che poi è stato corrotto dagl idioti in Brusega-
na.
S. 33a, v. 7.
La pelle della gatta del Petrarca s è conservata fino a tempi no-
stri, e continuamente viene illustrata dai versi e dai componi-
menti de begli ingegni.
S. 36a, v. 1.
Descrive l arciprete Gualdi amico suo.
S. 37a, v. 5.
Le rime burlesche in lingua padovana di Menone e Begotto so-
no assai note in tutto lo stato veneto.
S. 41a, v. 7.
Non erano veramente ancora signori di Rodi i cavalieri di san
Giovanni, ma furono poco dopo: e  l poeta parla secondo quel-
lo che fu poi.
S. 47a, v. 1.
Il poeta fu poco amico d Omero, e disprezzò le sue invenzioni
come rozze e di cattivo costume: nondimeno, per mostrare
 che conobbe il buono e l cattivo di quel poeta, introduce que-
sto cieco a cantare all omerica.
Letteratura italiana Einaudi 330
Alessandro Tassoni - La secchia rapita
S. 51a, v. 4.
Le compagne mirò ecc. Cosí è stampato in tutte le copie: nondi-
meno il testo manuscritto di mano del poeta dice Le campagne
e non Le compagne; e cosí dev essere scritto e stampato, non
ostante che anche si possa intendere che Le compagne signifi-
chi le stelle compagne della Luna. Ma il poeta vuol significare
che la Luna mirò in terra, e non in cielo.
S. 57a, v. 1.
Finge il poeta ch Endimione donasse a Diana una benda bian-
ca che portava armacollo fregiata di perle, per adornare il dono
che finsero i poeti antichi esserle stato donato da quel pastore,
e per mostrar che le femmine, comunque innamorate, sempre
vogliono qualche cosa dall amante.
S. 65a, v. 7.
Gli anacronismi, quando sono lontanissimi e cadono opportu-
namente come questo, parturiscono anch essi il ridiculo.
S. 68a, v. 4.
I poveri d una famiglia hanno sempre per grazia che i ricchi gli
vogliano riconoscere per parenti: perciò che la povertà è un ar-
gomento di demerito, e per questo i poveri sono sprezzati.
S. 71a, v. 8.
Vedi Livio, ché  l poeta sta sul istoria.
CANTO NONO
ARGOMENTO.
Questo canto par avere poco del comico, e nondimeno tutto è
comico: perciò che tien sospeso l uditore sino al fine; poi in
aspettazione di cosa grave e seria finisce in un ridicolo.
S. 8a, v. 2.
Vedi l Ariosto.
Letteratura italiana Einaudi 331
Alessandro Tassoni - La secchia rapita
S. 10a, v. 1.
Questi è Galeotto figliolo del signore della Mirandola, di cui si
favellò di sopra nel canto 111.
S. 12a, v. 5
Questo è il lino asbestino, di cui favella Plinio. Gli antichi ne
filavano tele incombustibili, che, quando si voleano imbianca-
re, si gittavano nel foco; ed erano stimate al pari delle gioie piú
preziose. Il cavalier Gualdi ne ha mostra in Roma tra le sue cu-
riose anticaglie. È pietra venata con certa lanugine per le ve-
ne,simile all allume di piuma che non si consuma nel foco. Ma
la maniera di filar tal materia noi non l abbiamo, benché forse
non mancherebbe l industria quando se ne trovasse quantità
sufficiente e che ci fosse il premio. Tiglio e tiglioso significa
materia atta a filarsi.
S. 25a, v. 7.
Questo fu accidente vero, accaduto al signor Ippolito Livizzani
nel giostrar contra il conte Alfonso Molza in Modana.
S. 44a, v. 1.
Qui si descrive il ritratto d un zerbino affettato romanesco, na-
to di casa nuova, arricchito per strada obliqua, che fa del cava-
lierazzo e del bravo mentre conosce d aver a fare con persona
inferiore e di poco polso.
S. 58a, vv. 6-8.
Questi versi dicevano prima cosí:
. . onde a veder correa
la fiorentina e perugina gente,
tratta da natural impeto ardente.
Ma i vizii quanto piú si diffondono nel generale, tanto meno
offendono i particolari; e però fu mutato.
S. 67a, v. 2.
La pantera è bellissimo animale; ma dicono che sia d animo
molto vile.
Letteratura italiana Einaudi 332
Alessandro Tassoni - La secchia rapita
S. 72a, v. 5.
Le prodezze di don Chisotto della Mancia cavalier errante im-
pazzito sono note per l istorie delle sue geste.
S. 76a, v. 1.
Gli Aigoni e i Grisolfi erano in quel tempo capi delle fazioni. I
Grisolfi erano imperiali, e avevano cacciati gli Aigoni eh erano
ecclesiastici e guelfi: oggidí si chiamano gl Ingoni, e ce ne sono
pochi; ma i Grisolfi sono annullati.
S. 76a, v. 3.
È fama che nel monte di Vallestra sia un tesoro guardato dai
diavoli; però il poeta si serve dell opinione del vulgo a formare
questo episodio.
S. 80a, v. 5.
Per questo fu finto che quando Tognone cambiò lancia non ca-
desse, perché aveva la lancia incantata, e Melindo non l avea.
S. 81a, v. 5.
Il maggior segno di codardia è insuperbire e fare il bravo con le
genti che non possono competere. Vedi appresso il Boccaccio
le prove che faceva maestro Simone quand era scolare.
CANTO DECIMO
S. 7a, v. 1.
In quel tempo s usava questa lingua, come si può vedere dalle
storie e dai versi de litterati che fiorivano allora, assai rozzi. [ Pobierz całość w formacie PDF ]

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    Do wzniosłych (rzeczy) poprzez (rzeczy) trudne (ciasne). (Ad augusta per angusta). (Ad augusta per angusta)

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