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era, ed aveva due grandi ale d oro
sovra gli umeri stese in ver l altezza.
In man teneva una saetta d oro,
di piombo un altra, ed era il vestir tale,
di vermiglio velame intesto d oro. 30
Orrevolmente là il vedea cotale,
tenendo un arco nella man sinestra
cui colpo ogni uomo teme e ogni immortale.
Letteratura italiana Einaudi 195
Giovanni Boccaccio - Amorosa visione
Né però sua sembianza parea alpestra,
ma giovinetta e di fiorita etate, 35
pietosa, mansueta e non silvestra.
E intorno avea senza fine adunate
genti, de quai parea che ciascheduno
mirasse pure a sua benignitate.
Gaio e giocondo vi ne vidi alcuno, 40
altri dolenti sospirando gire,
l un timido vedea, l altro importuno.
Io che mirava il grazioso sire
di lui considerando il gran valore
per molti ch ivi vidi a lui servire, 45
ornata come lui, con grande onore
li scorsi allato una donna gentile,
la qual pareva sì com elli Amore,
vaga negli occhi e altieramente umile;
ver è ch era di rose coronata, 50
per cui era ad Amore dissimile.
Angela mi pareva nel ciel nata,
ma poi più volte pensai ch ella fosse
quella che  n Cipri già fu sì adorata.
Non so quel che  l cuor mio così percosse 55
mirando lei, se non che l alma mia
pavida dentro tutta si riscosse,
né sanz a lei pensar fu poi né fia,
poi sì leggiadra e tanto graziosa
dall altro lato a Amor vidi lucia. 60
In fronte a cui serena e spaziosa
due begli occhi lucean, sì che fiammetta
parea ciascuno d amor luminosa,
e la sua bocca bella e piccioletta
rose vermiglie e perle dimostrava 65
movendosi, tanto era in sé perfetta.
Dintorno a sé tutto  l prato adornava,
come se stata fosse primavera,
col raggio chiar che  l suo bel viso dava.
Letteratura italiana Einaudi 196
Giovanni Boccaccio - Amorosa visione
Io non credo che al mondo mai pantera 70
con l odor suo tanti animai tirasse,
sì com ella pareva, dovunque era
blandi e soavi, ch a lei somigliasse;
sì  l bel modo era con sue grazie e atti,
ch Amor parea di lei s inamorasse. 75
Oh quanto nell aspetto, in detti e fatti,
mostrava in saggio ed alto intendimento
vecchi pensier da giovinil cuor tratti!
Contemplando ivi a Amore il suo talento
parea fermasse en la sua chiara luce: 80
com aquila a figliuol nel nascimento
con amor mostra ond ella li perduce
a seguir sua natura, così questa
credo che facci a chi la si fa duce.
A rimirar tal donna eccelsa e onesta 85
contento stava, che  n atto dicesse
parea parole dolci e pien di festa,
come l immaginar par che  ntendesse.
Letteratura italiana Einaudi 197
Giovanni Boccaccio - Amorosa visione
CANTO XVI
Costei pareva dir negli atti suoi:
«Io son discesa dalla somma altezza
e son venuta per mostrare a voi
il viso mio: chi vuol vera bellezza
veder, riguardi lui dove si vede 5
accompagnata grazia e gentilezza.
Ò pietà per sorella e di mercede
son dolce fonte: Iddio mi v ha mandata
per darvi parte del ben che possede.
Donna più ch altra sono innamorata 10
e in me isdegno mai non ebbe loco,
però da Amore i son tanto onorata.
Ancor risplende in me tanto il suo fuoco,
che talor molti credon ch io sia ello,
avenga che da lui a me sia poco. 15
Cortese e lieta son vaso di quello,
né mai mi parran duri i suoi martiri,
di lui  l ristor pensando ed il fin bello.
E cieco è ben colui che suoi disiri
si crede sanza affanno aver compiuti 20
e sanza copia di soavi sospiri.
Riceva adunque  n pace i strali aguti,
ch ei da bei occhi in gli occhi al cuor saetta
a quei ch attendon d esser proveduti.
Tal qual or mi vedete giovinetta 25
quivi accompagno Amor che mi disia:
al ciel ritornarò po che m aspetta».
Ancor più intesi, ma la fantasia
nol mi ridice, sì gran parte presi
di gioia dentro nella mente mia 30
lei rimirando e suoi modi cortesi,
il dolce sguardo e la mira biltate,
della qual mai a pien dir non porriesi.
Letteratura italiana Einaudi 198
Giovanni Boccaccio - Amorosa visione
Dallato a lei Amor con voglie innate
vidi miralla, che nel bello aspetto 35
tutto si dipingeva di pietate.
Ognora a sé toccava l egro petto,
quasi temendo aver se stesso offeso
perché guardarla avea tanto diletto.
Io stetti molto a lei mirar sospeso 40
per sentir s io la udisse nominare
o la vedesse scritto brievi o isteso.
Lì non l udi né  l seppi immaginare,
avenga che, com i dicerò appresso,
in altra parte poi la vidi stare, 45
donde chiaro  l seppi io: lì il dico espresso,
però chi quello ha voglia di sapere
fantasiando giù cerchi per esso.
Oltre mirando lei mio gran volere
non avrei sazio mai; ma nuova cura 50
di mirare altro mi mise  n calere.
Levando adunque gli occhi ver l altura
vidi il gran Giove che  n forma di toro
non già rubesto cangiò sua figura,
che, non curando del superno coro, 55
ad Europa concesse cavalcarsi
per compier meglio il bramato lavoro. [ Pobierz całość w formacie PDF ]

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    Do wzniosłych (rzeczy) poprzez (rzeczy) trudne (ciasne). (Ad augusta per angusta). (Ad augusta per angusta)

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