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macchina Olegario, sulla strada per Milano, aveva chiamato Toni. Poi, non senten-
dolo rispondere, gli era balenato che, se ero stato una volta a Mona, avrei potuto
tornarci una seconda. Non avevo nessuna possibilità di reagire. Cercai di avvicinarmi
nuovamente al bordo e il calcio, questa volta, mi centrò. Non riuscì a staccarmi la
testa perché il mio già precario equilibrio mi salvò la vita. Acqua e dolore. Lasciarsi
annegare era quasi una tentazione. Lo spettacolo del mondo in superficie era peggio,
molto peggio del fondo di una vasca da megalomane.
L istinto di conservazione, sebbene di conservazione temporanea, fu più furbo.
Tornai a galla. Il tiro della balestra è più potente e più preciso di quello dell arco. Il
nervo dell arco era teso quanto i miei.
La fortuna aiuta gli audaci? Forse avevo capito male. La fortuna aiuta i froci.
La fortuna aiuta i sindaci. Ma io, che non ero né frocio né sindaco, non potevo che
appellarmi all audacia per avere fortuna o qualche altro istante di vita.
Come credi di cavartela? gli dissi sputando acqua e denti.
Da quando ci diamo del tu? rispose. Anche come assassino era formale,
funzionale e asettico come la sua casa.
Cosa dirai alla polizia?
Che ho sorpreso un ladro nel mio stabilimento. L ho ucciso per difendermi,
dopo che aveva quasi massacrato il mio guardiano.
Come l altra volta, vero?, quando hai sparato al ladro che ha tentato di intro-
dursi qui?
Come fa a saperlo? insisteva nel darmi del lei, per mantenere le distanze
nonostante il mio tu . Si comportava come quei gentiluomini di campagna che
danno del voi ai villici, accettandone in cambio il tu con tollerante disprezzo, con
pietosa superiorità.
Lo so perché me l ha detto un mio amico poliziotto. Hanno informazioni su
dite, sai, dal presunto suicidio di tua moglie. Non ti conviene usare una seconda volta
la scusa del ladro. È meglio che fai come con Nicky. La ammazzi e dopo un po ti
liberi del cadavere.
Io non ho ammazzato Nicky. disse con voce meno ferma. Ma al mio
tentativo di uscire, impugnò la balestra come Yorisama poeta e arciere aveva usato
l arco per uccidere il Nuye.
Ah, così non l hai uccisa, vero?
No, io l amavo. Io non ho mai ucciso. Non avevo mai ucciso prima
dell altra notte.
L altra notte? Cominciava a cedere. Mi stava raccontando cose che non
gli avevo chiesto.
Sì, l altra notte. Quello sporco ricattatore, quella larva umana, quell alco-
lizzato...
Quel povero Cristo che hai crocefisso?
Sa anche questo? Dio, che orrore. Non so cosa mi abbia preso, non mi ero
mai spinto così oltre.
Perché, di solito cosa facevi? Strappavi le ali alle farfalle, povero cocco?
La rabbia prese il sopravvento sulla paura, la curiosità sulla rabbia. Allora, parla.
Hai il privilegio di un confessore laico.
Io amavo Nicky. Non l ho uccisa. Mi piacevano anche le sue bugie. Era lì
nella vasca, aveva bevuto, l avevo bendata e avevamo fatto uno dei nostri giochi...
La verità mi passò davanti. Riuscii ad afferrarla per la coda. I vostri giochi?
Sì, i nostri giochi. Avevo finto di strangolarla, poi le avevo tagliuzzato le
braccia con un coltello. Erano i nostri giochi... Cristo, una storia d amore
sadomaso.
Era la prima volta che lo facevamo qui. Di solito la portavo in albergo... e...
poi lei... come mia moglie... il tono era decisamente incrinato.
Come tua moglie cosa?
Si è uccisa quando ha visto, quando ha capito.
Dimenticai di essere in ammollo. Visto cosa? Capito cosa?
Si è uccisa quando ho acceso la luce. Olegario si allontanò, raggiunse un
angolo della stanza e premette un interruttore. La stanza fu inondata di luce. Le pareti
esistevano. Erano tappezzate di gigantografie. Le foto rappresentavano soggetti
diversi, soggetti ridotti a oggetti, nudi per lo più. C erano bende, scudisci, catene,
pinze all opera. Sarebbe stato del banale materiale sadomaso, se non fosse stato per i
protagonisti delle scene. Ogni tipo di deformità era rappresentata, dalla più innocua
alla più scioccante. C erano donne prive di un arto, nane, gigantesse, tutte ritratte in
atteggiamenti che sconfinavano dal dolore al piacere. Una ragazza con una maschera
nera e i capezzoli stretti da mollette aveva le cosce così coperte dal ventre da non
lasciar vedere nulla se non le ginocchia. Le gambe sembravano cuscini che stessero
seppellendo i piedi. Un altra modella aveva un viso che sembrava della polpa rossa
cruda. Il mento gibboso era talmente enorme e storto che doveva esserle stato impos-
sibile muovere le mascelle. In un altra foto una ragazzina di colore aveva un arto, più
suggerito che definito, in soprannumero: un moncone di un terzo braccio. Teratomi e
feti in fetu, mostruosità circoscritte a carattere tumorale formate da tessuti embrionali
mal differenziati e mal organizzati. Da una donna in un altra posa sbucava
l embrione di una terza testa. Qualche foto era d epoca, ma alcune, relative a malattie
della pelle e a mutilazioni meno vistose; erano state scattate in quella stanza. Lo
sfondo della piscina era inequivocabile.
Olegario traeva piacere dal sesso solo se il sesso era compiuto con esseri umani
fisiologicamente devianti. Ecco perché non aveva trovato attraente Luana.
Questa era la ragione per cui alla festa in proprio onore all Open House aveva
scelto il tema del dopo-bomba. Olegario non trovava sexy minigonne sotto facce
d angelo. Per eccitarlo era necessaria una deformità, sia pure simulata.
Distolsi lo sguardo dalle pareti e riuscii a guardarlo negli occhi.
Una volta pensavo che l oggetto a cui eri associabile fosse la ghigliottina.
Mi sono sbagliato: sei il fondo di una pattumiera. Sei talmente incrostato di rifiuti che
scambi una malformazione per una zona erogena. Non mi fai più paura. Mi fai schifo.
Fu improvviso ma, quando crolla, uno di due metri fa più rumore.
Anche mia moglie mi ha detto così. Ha cercato di uccidermi con arco e
frecce, presi nella stanza qui dietro, quella che lei non è riuscito ad aprire perché non
aveva le chiavi. È la stanza in cui tengo la mia collezione di armi. Povera Amelia,
credeva che l avessi sposata per i suoi soldi, mentre l avevo sposata per la sua paresi.
Un giorno è capitata qui a mia insaputa. Mi aveva rubato le chiavi convinta che qui
ospitassi un amante. È tornata in villa a Bareggio. Ero in giardino coi miei figli.
Giulio aveva vent anni, Daniela quindici. Amelia ha raccontato tutto ciò che aveva
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